Dal primo agosto le aziende agricole di montagna e delle zone svantaggiate hanno perso le agevolazioni in vigore dal primo gennaio 2006 che abbattono il costo dei contributi previdenziali dovuti per i propri dipendenti. Non è stata infatti prorogata la misura tanto attesa dal mondo agricolo, senza la quale molte aziende stanno pensando di contenere le assunzioni.
La denuncia viene dal Presidente della Coldiretti di Como-Lecco, Alberto Pagani che aggiunge che “senza questa proroga per le aziende agricole dei Comuni svantaggiati il costo dei contributi raddoppia, mentre per quelle di montagna l’incremento è del 20%”.
“Si tratta di una vera e propria batosta – rincara la dose Tino Arosio, Direttore della Coldiretti lariana - tenuto conto che nella provincia di Como l’87% delle aziende agricole ha sede in Comuni svantaggiati e di montagna. Ancora più pesante la situazione di Lecco dove la percentuale raggiunge il 94%. Sono infatti solo 6 in provincia di Lecco e 22 in provincia di Como i Comuni in zona pianeggiante”.
Siamo scesi in piazza alla fine di luglio a Roma, a Milano e a Bari – ricorda Coldiretti di Como-Lecco - per protestare contro il provvedimento che ha prorogato il pagamento delle multe sulle quote latte a carico degli splafonatori e per il ripristino delle agevolazioni per i dipendenti agricoli. Il regalo agli splafonatori delle quote latte è passato, le agevolazioni sui contributi no!
Abbiamo però ottenuto dal Presidente della Commissione Agricoltura del Senato Antonio Azzolini, la garanzia della soluzione del problema in autunno. Speriamo che i fatti seguano le parole. Resta il rammarico per un provvedimento che, proprio in un momento che avrebbe avuto bisogno di sostegni allo sviluppo dell’occupazione, va nella direzione opposta aumentando il costo del lavoro e sbilanciando la competizione con i concorrenti stranieri, con il risultato di una ulteriore contrazione dell’occupazione.
numero 1/2010