Troppa pioggia: non si può raccogliere il mais.
Il 50% ancora in campo. Crollano le rese e la qualità
Il maltempo che ha colpito il nord Italia, per fortuna senza le tragiche conseguenze del Veneto, in regione Lombardia sta avendo importanti contraccolpi sia per l’impossibilità di procedere alla semina delle coltivazioni autunno-vernine (frumento, orzo, avena), sia per la difficile gestione dei reflui degli allevamenti.
Infatti i vasconi per il contenimento dei reflui si sono riempiti in fretta per l’accumulo abbondante di pioggia e senza una deroga allo spandimento nei campi chiesta alla regione Lombardia (in questo periodo lo spandimento è bloccato per legge, ma è di fatto impossibile per lo stato dei campi) si rischia la tracimazione.
“Nella nostra provincia – denuncia Tino Arosio, Direttore di Coldiretti Como-Lecco - c’è però un altro problema e riguarda il mais da granella che a seguito delle piogge non si è potuto ancora raccogliere.
“In genere – spiega Emanuele Bezzi, responsabile dell’Uffico Tecnico di Coldiretti – il mais da granella viene raccolto a cavallo tra la fine di ottobre e i primi di novembre, ma con questo tempo non si riesce ad entrare nei campi. Stimiamo che quasi la metà del mais delle nostre province sia ancora in campo (in provincia di Como ad esempio si coltivano complessivamente circa 2.400 ettari, per una produzione pari a oltre 180.000 mila quintali di granella). Le conseguenze sono quindi pesanti sia in termini di resa (- 20% ad ettaro) sia in termini di qualità per lo sviluppo di possibili muffe che rendono inutilizzabile il prodotto.
Per quanto riguarda la soia, possiamo affermare che il raccolto è sostanzialmente del tutto compromesso, mentre occorrerà riseminare buona parte degli appezzamenti seminati con cereali autunno-vernini.
“Proprio non ci voleva questa ulteriore emergenza considerato che non sono previsti indennizzi per questo tipo di situazioni e per queste produzioni che sono assicurabili. Ciò avviene in un momento in cui il prezzo del mais si è ripreso rispetto alle ridicole quotazioni degli scorsi anni. Per cui chi vende il mais ha un danno immediato e chi usa il mais per l’alimentazione del bestiame deve ricorrere al mercato dovendo spendere di più.
24 Novembre 2010
TROPPA PIOGGIA: NON SI PUO’ RACCOGLIRE IL MAIS