PEDEMONTANA, LE IMPRESE AGRICOLE DI COMO ATTENDONO ANCORA DI SAPERE QUANTO E QUANDO VERRANNO PAGATI I TERRENI CEDUTI
                                   
“Basta alle pratiche con il contagocce: sono ancora troppe le imprese agricole di Como che attendono riscontri sul fronte della Pedemontana e che, ad oggi, non hanno visto nessun riconoscimento economico a fronte della perdita dei loro terreni all’uso agricolo”.
A chiedere “risposte veloci” è il presidente di Coldiretti Como-Lecco, Fortunato Trezzi che, intervenendo sulla questione del nuovo sistema autostradale e viario dell’Alta Lombardia, sottolinea “una situazione di forte disagio per le imprese agricole che stanno cedendo i terreni dove passerà la nuova arteria”.
Tema del contendere?  I tempi lunghi e le poche pratiche sinora avviate dopo la costituzione del tavolo tecnico. Una storia che, in effetti, muove i suoi primi passi da luglio 2010, ovvero con “l’immissione in possesso” dei terreni e l’avvio delle trattative per gli accordi bonari.
“Trattative non ancora conclusesi e, anzi, rallentate dopo che una sentenza della Corte Costituzionale (giugno 2011) ha dichiarato “l’incostituzionalità delle norme che disciplinano il criterio di calcolo dell’indennizzo ancorato al valore agricolo medio”.
Da allora, nonostante le promesse di un calcolo degli indennizzi le pratiche procedono davvero con il contagocce: in pratica, le imprese non sanno né quando verranno pagati loro i terreni, né quanto sarà la loro definitiva quotazione”.
Le conseguenze sono facilmente immaginabili: le imprese agricole sono rimaste, di fatto, senza terreni da coltivare e senza nessun ristorno economico.
“Un problema grave per chi, di fatto, deve reinventarsi una programmazione aziendale e, magari, affittare od acquisire nuovi terreni con cui sostituire quelli persi. Ma senza soldi in mano è chiaro che non si può fare nulla”.

“Dobbiamo constatare che la disponibilità al confronto ed il senso di responsabilità di Coldiretti e delle imprese non sono state ricambiate da altrettanta efficienza nelle risposte da parte di Pedemontana Lombarda” commenta il direttore della federazione interprovinciale Francesco Renzoni. “Consapevoli dell’importanza di questa infrastruttura, abbiamo scelto la strada del dialogo, ma ora ci ritroviamo senza terreni e con enormi difficoltà gestionali che gravano sulle nostre imprese. Questo non è giusto, e impone una veloce soluzione del problema. Noi siamo ancora a disposizione per un tavolo di confronto. Ma che sia rapido”.

Ad essere attualmente interessate al problema sono numerose aziende agricole sulla tratta A, in particolare nell’area compresa tra Turate e Fenegrò (altrettante, invece, insistono sulla tratta B ove i terreni non sono ancora passati all’immissione in possesso): le specializzazioni produttive di tali imprese comprendono gli ambiti cerealicolo, orticolo, zootecnico e florovivaistico, ovvero la maggioranza dei settori-chiave del settore primario comasco.