2 Agosto 2010
non solo grana

Non solo grana, aumentano anche burro, gorgonzola, taleggio e provolone…
al palo resta solo il latte alla stalla!

“Gli industriali lattiero-caseari continuano ad essere smentiti dai fatti: grana, gorgonzola, crescenza, taleggio, provolone, burro, mozzarella, stanno aumentando progressivamente le loro quotazioni, mentre il latte alla stalla continua ad essere pagato alle aziende agricole a prezzi offensivi”.
L’ennesima denuncia arriva da Coldiretti Como-Lecco per bocca del suo presidente Alberto Pagani.
Gli industriali non possono più dire che la ripresa riguarda solo il grana, che pure assorbe il 50 per cento del latte lombardo perché Il gorgonzola, sulla piazza di Milano, è passato dai 3 euro di giugno agli attuali 3,45 euro al chilo, la crescenza è salita da 3,9 a 4,25 euro, il taleggio (tanto caro al territorio lecchese) da 3,9 a 4,25 o ancora il provolone è aumentato da 4,6 a 4,85 al chilo. Anche il burro, che pareva ancorato ai 3,4 euro si è mosso e adesso quota 3,45. E la tendenza positiva ha coinvolto pure un prodotto di largo consumo come le mozzarelle di latte vaccino (in confezioni da 125 grammi) balzate da 4,25 a 4,50 euro al chilo in una settimana. Ormai tutto il mercato caseario è in fibrillazione. “Solo il latte alla stalla – rincara la dose Pagani - non aumenta per la totale chiusura degli industriali che stanno mettendo in atto la strategia della massimizzazione dei profitti, provocando la chiusura delle stalle.
Il segnale importante arriva non tanto dall’entità di questa crescita, quanto dal fatto che si è sviluppata dopo settimane di sostanziale immobilità rispetto agli aumenti di grana e parmigiano tutto il mercato sta tirando e non ci sono più scuse economiche per dire che non sono possibili miglioramenti dignitosi al prezzo del latte pagato agli allevatori.
“Ai valori del grana e del burro attuali – spiega Tino Arosio, Direttore di Coldiretti Como-Lecco -  oggi il latte lombardo dovrebbe essere pagato fra i 41 e i 44 centesimi al litro ma ad esempio la comasca Carnini (gruppo Parmalat) sta liquidando in acconto 34,5 centesimi ai nostri produttori, mentre la scorsa settimana ha fatto la proposta di un prezzo definitivo a 35 centesimi: una vergogna!
Gli industriali ormai non hanno più alibi eppure non pagano il prezzo giusto ai produttori, raccontando da anni la solita filastrocca: che non ci sono margini (per loro però aumentano continuamente), che bisogna riorganizzare la filiera …
Sono gli stessi che poi organizzano le loro lobby per boicottare la legge sull’origine e impedire così che in Italia i consumatori sappiano da dove arriva il latte o le cagliate che importano, che usano per fare latte Uht e formaggi e che poi vendono con richiami all’Italia.
La situazione del mercato è  sotto gli occhi di tutti e solo chi è in malafede può continuare a dire che non ci sono le condizioni per venire incontro agli adeguamenti chiesti dagli allevatori non c’è praticamente più un solo prodotto trasformato che a fine agosto non abbia migliorato le quotazioni.

LA SICUREZZA IN AGRITURISMO: COME ORIENTARSI NEL LABIRINTO DELLA LEGISLAZIONE ITALIANA

CORSO "LA SICUREZZA IN AGRITURISMO: COME ORIENTARSI NELLA LEGISLAZIONE ITALIANA"

CORSO FORMAZIONE HACCP

FORMAZIONE, CORSO HACCP - MARZO 2024

A COMO… SPESA A DOMICILIO CON CAMPAGNA AMICA!

Le realtà in provincia di Como che effettuano consegna a domicilio dei prodotti agricoli

A LECCO… SPESA A DOMICILIO CON CAMPAGNA AMICA!

Le realtà in provincia di Lecco che effettuano consegna a domicilio dei prodotti agricoli

Leggi l’ultima newsletter di Coldiretti Como Lecco

Leggi l'ultima newsletter di Coldiretti Como Lecco

Continuando con la navigazione in questo sito, accordi l'utilizzo dei nostri cookie. Approfondisci

Le impostazioni dei cookie in questo sito sono impostate su "permetti cookie" per permettere la migliore esperienza di navigazione possibile. Se continui l'utilizzo di questo sito senza cambiare le impostazioni del tuo browser o se clicchi su "Accetto" confermai l'autorizzazione di tali cookie.

Chiudi