20 Luglio 2017
IL CALDO COLPISCE LE STALLE DE LARIO -15% PRODUZIONE LATTE E -40% DI FIENO

Sono numeri di un’estate torrida, quelli che emergono da un monitoraggio del territorio fatto dalla Coldiretti Como-Lecco, e che svelano come l’assenza significativa di piogge stia mettendo in crisi la produzione di foraggio sul Lario. Secondo una stima dell’associazione degli agricoltori, infatti, quest’anno il calo produttivo del fieno è attestabile attorno al 40%, con evidenti ricadute anche sull’allevamento bovino. A testimoniarlo Giancarlo Albini, imprenditore agricolo di Gravedona ed Uniti e membro di giunta di Coldiretti, costretto addirittura a portare il fieno alle sue vacche da latte in alpeggio. «Situazione disastrosa. Non ci sono altre parole per descriverla. I pascoli, qui in montagna, sono praticamente secchi: la poca erba che resiste è bruciata. Io sono stato costretto a portare dalla stalla il fieno per gli animali, e ora sto cercando di comprarlo, ma è praticamente introvabile e ha prezzi molto alti, visto che per colpa della siccità chi ce l’ha se lo tiene stretto per timore di rimanerne senza».
Il problema di questo caldo anomalo — continua la Coldiretti lariana — sta avendo ripercussioni anche direttamente sull’allevamento bovino. Gli agricoltori di Como e Lecco, infatti, lamentano un calo medio nella produzione di latte su cifre del 15%; calo che in alcuni casi, però, arriva a sfiorare anche il 50% del totale, con una ricaduta sulla produzione casearia. «In stalla, nonostante i ventilatori vadano senza sosta, le mie mucche soffrono — racconta l’allevatrice 22enne di Solbiate Comasco, Martina Vicini —. Sono nervose, passano parecchio tempo stese, ansimando per il caldo, e mal volentieri si dirigono verso il robot di mungitura. Questa situazione climatica induce negli animali molto stress, che compromette il loro appetito e quindi la produzione di latte, con un calo evidente: la nostra preoccupazione è che la situazione possa peggiorare con il passare dei giorni».
Le perdite provocate dalla siccità, in Lombardia, ammontano a circa 90 milioni di euro — riferisce la Coldiretti —, i due terzi dei quali legati a perdite produttive su mais e frumento, mentre il resto è diviso tra il calo nella produzione di latte, a causa delle alte temperatura, e l’aumento dei costi energetici per l’irrigazione, per la ventilazione e il raffreddamento nelle stalle.
«Occorrono misure efficaci e durature nel tempo — conclude il presidente della Coldiretti Como Lecco, Fortunato Trezziper affrontare un’emergenza che ormai ha perso il suo carattere di straordinarietà, come quella dei cambiamenti climatici che stiamo vivendo. La Coldiretti si sta battendo sul tema, e propone anche possibili soluzioni: come l’uso razionale di acqua, e la realizzazione di un piano che preveda l’utilizzo delle cave dismesse, che nella sola Lombardia sono 2.891, come riserva idrica».

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