COMO-LECCO – La filiera corta torna in piazza. Per farsi assaggiare, apprezzare, per raccontarsi insieme a un territorio unico per bellezza e sapori. Il palcoscenico giusto è, ancora una volta, quello di “Qui c’è Campo” a Cernobbio, l’appuntamento quello di domenica prossima, 20 settembre: una vigilia d’inizio autunno all’insegna delle golose prelibatezze made in Lario.
Protagonista indiscussa è la filiera corta, con i produttori di Coldiretti e Campagna Amica che tornano con entusiasmo a condividere l’iniziativa nata dalla volontà e dall’impegno dell’amministrazione comunale e del sindaco Matteo Monti: dalle 10 alle 18, ad animare la piazza saranno i gazebo gialli con formaggi, miele, confetture, riso, vino, conserve, ortaggi, funghi, zafferano, mele.
“L’occasione giusta per “vivere” il ritorno della filiera corta dopo l’estate e i mesi di lockdown, grazie alle imprese della rete Campagna Amica che sono tornate a dar vita agli AgriMercati nelle due province di Como Lecco e che si presentano a Cernobbio con un’edizione straordinaria degli stessi” commenta Fortunato Trezzi, presidente della Coldiretti lariana.
E, proprio a pochi giorni dell’appuntamento, Coldiretti Como Lecco fa il punto sui “dati della spesa” durante i mesi di lockdown e smartworking, evidenziando un “profondo mutamento delle dinamiche che hanno visto crescere la spesa domestica a scapito di una crisi pesante che ha colpito il settore della ristorazione a tutto tondo”: nel dettaglio, come confermano anche i dati nazionali di Ismea, si è verificato un aumento del 9,2% del valore dei acquisti alimentari nei primi sei mesi dell’anno secondo un trend positivo che ha visto un rallentamento nella seconda parte dell’anno, anche legato all’effetto scorte.
Lo smart working – continua la Coldiretti interprovinciale – ha spostato fra le mura domestiche tutti gli intervalli del tradizionale orario di lavoro con la necessità di organizzarsi a casa per i pasti e magari anche per gli aperitivi di fine giornata.
Il risultato è stato un +9,4% degli acquisti al dettaglio di vino e del 16,2% per la birra, ma anche dei salumi che crescono del 10,2% e dei formaggi per cui si segnala un incremento del 12,5%, con ottime performance per quanto riguarda anche le tipicità casearie delle montagne comasche e gli stracchini del Lecchese. Crescita boom per le uova che segnano un +22% mentre gli acquisti di farina sono cresciuti del 59% per effetto della tendenza dei consumatori a sbizzarrirsi in cucina preparando pasta, torte, pizze e biscotti, riprendendo anche le tradizioni tipiche dei dolci lariani. Nel primo semestre volano anche frutta e verdura con aumenti rispettivamente dell’11,1% e 12,2% ma anche le carni fresche (+10,5%), con pollo e maiale tra i più gettonati, rispetto al primo semestre 2019. Bene anche l’olio extravergine d’oliva che fa registrare un aumento del 9,5%, il latte (+7,9%), la pasta (+12,5%) e il riso (+16%).
A livello generale l’aumento degli acquisti domestici non è bastato però a compensare all’interno delle filiere produttive il crollo dei consumi alimentari fuori casa in bar, ristoranti e pizzerie dove la spesa registra nel 2020 un drammatico calo per un valore di 34 miliardi di euro, per effetto delle città svuotate da turisti e lavoratori. Una drastica riduzione dell’attività che – sottolinea la Coldiretti interprovinciale – pesa sulla vendita complessiva di molti prodotti agroalimentari, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco.