17 Luglio 2019
Bandiere del Gusto di Como-Lecco, dalla Cipolla di Brunate, alla Semuda, ai Masigott…

COMO-LECCO – La tradizionale meascia, dolce o salata. Ma anche salvia e rosmarino di Montevecchia o ancora il masigott, dolce tipico di Erba che affonda le proprie tradizioni nel lontano Cinquecento. Sono solo alcuni dei prodotti lariani che concorrono a determinare, nel 2019, il successo storico per le Bandiere del Gusto made in Italy, giunte a quota 5155, numero-record di sempre.

Il dato emerge dal nuovo censimento 2019 delle specialità ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni, presentato da Coldiretti.

In Lombardia sono 249 le specialità censite, che costituiscono un contributo importante al risultato raggiunto grazie anche ai numerosi prodotti delle province di Como e Lecco: tra essi non mancano i prodotti del lago, come il coregone o i missoltini del Lario, e nemmeno i dolci di tradizione, come il pan meìno o la resta, oltre ad alcuni caposaldi storici dell’agricoltura lariana come la cipolla di Brunate o la patata bianca comasca.

E, ovviamente, è altrettanto rappresentata la tradizione lattiero casearia, dalla rara Semuda allo stracchino della Valsassina, allo Zincarlin, la cui tradizione sconfina nella vicina provincia di Varese e nel Canton Ticino.

 “Dietro ad ogni prodotto c’è una storia, una cultura ed una tradizione che è rimasta viva nel tempo ed esprime al meglio la realtà del comprensorio in cui operiamo” afferma Fortunato Trezzi, presidente di Coldiretti Como-Lecco. “Il nostro impegno è quella di continuare a difendere queste produzioni che nascono da un’agricoltura di tradizione, che va valorizzata nei suoi percorsi di filiera dal campo alla tavola: dobbiamo salvaguardare il futuro di questi prodotti, la cui sopravvivenza, in molti casi, è affidata al lavoro e impegno di poche imprese, come nel caso della Semuda o della cipolla di Brunate. E’ una tradizione che non solo va salvata, ma che va posta al centro di un rinnovato recupero dell’identità agroalimentare lariana”.

Si tratta di un patrimonio culturale per l’intera collettività che la nostra regione può oggi offrire con orgoglio sul palcoscenico mondiale, grazie a un’agricoltura in grado di produrre oltre trecento tesori della tavola certificati, con 34 tra DOP e IGP, 41 denominazioni vinicole tra DOCG, DOC e IGT e 251 prodotti tradizionali.

“I prodotti tipici – conclude Trezzi - sono oltretutto, vengono acquistati come souvenir dalla maggioranza dei turisti che trascorrono le loro vacanze a Como e Lecco: questo grazie al fatto che il comprensorio lariano – unitamente all’intero sistema-Paese - può contare primati nella qualità, nella sostenibilità ambientale e nella sicurezza della propria produzione agroalimentare”.

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