COMO-LECCO – Un’estate che ha cambiato il volto del turismo sul lago di Como: meno stranieri, molti meno soprattutto nei mesi di inizio estate, ma controbilanciati da una maggior presenza di italiani, che però hanno ridotto i giorni di permanenza. “Soffrono” più le strutture dei territori più vicini alla frontiera svizzera, mentre sul lago si registrano numeri più confortanti, anche se caratterizzati di ampi rimbalzi tra i giorni infrasettimanali ed il weekend.
Questa la fotografia scattata da Coldiretti Como e riferita al turismo dell’estate 2020 in agriturismo, frutto di un’indagine condotta nelle strutture lariane associate a Terranostra: un quadro abbastanza eterogeneo, che vede però un calo più marcato per le strutture più vicine al confine svizzero: qui il calo ha toccato punte del 70%.
Più contenuto, invece, il bilancio nelle strutture delle alture e valli che affacciano sul lago di Como: diversi stranieri in meno, ma diversi italiani in più, specialmente lombardi. Una vacanza a corto raggio, quindi, che ha confermato le aspettative di crescita per il cosiddetto “turismo di prossimità”, che quest’anno ha peraltro mostrato attenzione particolare per i piatti tipici con gli ingredienti a filiera corta, come la “polenta uncia” che ha spopolato anche in estate.
I timori degli operatori non sono finiti: “Purtroppo continuiamo a vivere nell’incertezza, la curva di risalita del Covid ovviamente non ci tranquillizza e mette in predicato le prenotazioni a lungo termine, già confermate ad esempio per ottobre. Possono essere cancellate, anche all'ultimo momento” commenta Emanuele Bonfiglio, presidente di Terranostra Como Lecco e titolare dell’agriturismo Al Marnich di Schignano.
Un’estate sottotono, particolarmente nei giorni infrasettimanali: con l’emergenza sanitaria quest’anno – sottolinea la Coldiretti lariana - si si è peraltro rafforzata l’abitudine tutta nazionale a concentrare le partenze nel mese di agosto che è di gran lunga il più gettonato dell’estate ma anche quello che fa segnare il calo minore delle presenze nazionali dopo il crollo del 54% a giugno e del 23% a luglio. Il timore del virus e la volontà di attendere un miglioramento della situazione ha portato, infatti, molti turisti a rimandare il più possibile la partenza.
L’Italia quest’anno è stata di gran lunga la destinazione preferita che – continua la Coldiretti – è scelta come meta da oltre il 90% rispetto all’86% dello scorso anno. A confermare l’indagine, anche il fatto che circa un italiano su quattro ha scelto una destinazione vicino casa, all’interno della propria regione di residenza: ciò facendo crescere il turismo tra lago e montagna e quello di prossimità con la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle campagne italiane, in alternativa alle destinazioni turistiche più battute, mentre crollano le presenze nelle città.
Tra gli svaghi preferiti infatti accanto ad arte, tradizione, relax e puro divertimento, la ricerca del cibo e il vino locali è diventata il vero valore aggiunto delle vacanze Made in Italy nel 2020 con circa 1/3 del budget destinato proprio all’alimentazione per consumi al ristorante o per l’acquisto di souvenir. L’Italia è leader mondiale incontrastato nel turismo enogastronomico grazie al primato dell’agricoltura più green d’Europa con 304 specialità ad indicazione geografica riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, 5155 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, la leadership nel biologico con oltre 60mila aziende agricole biologiche e la piu’ grande rete mondiale di mercati di agricoltori e fattorie con Campagna Amica.