17 Novembre 2017
Agricoltura sociale, nasce la Carta del Lario: solo a Lecco 35mila soggetti “a rischio”

Sono 35mila le persone “a rischio sociale” che vivono nella sola provincia di Lecco. Si tratta – stima una proiezione dell’Osservatorio Epaca Coldiretti di Como Lecco – di soggetti bisognosi di aiuto e assistenza: dai disoccupati ai disabili, dagli anziani non autosufficienti ai tossicodipendenti fino ai rifugiati. “Sono fasce sociali molto diverse fra loro con necessità specifiche, alle quali però è giusto tentare di dare delle risposte – spiega Fortunato Trezzi, Presidente della Coldiretti di Como Lecco – per questo domani pomeriggio, sabato 18 novembre 2017, alle ore 17, a Lecco, sigleremo la Carta del Lario in occasione del summit di piazza Garibaldi tra Coldiretti Giovani Impresa Como Lecco, la Cascina Don Guanella, il Consorzio Consolida”.
Questa carta dei valori che verrà poi simbolicamente consegnata al sindaco Virginio Brivio — spiega Coldiretti — si propone come strumento a sostegno dei soggetti più vulnerabili, quelli che devono fare giornalmente i conti con un welfare afflitto dalla sempre maggiore carenza di servizi offerti alla persona. Un compito che – aggiunge la Coldiretti – rientra negli obiettivi dell’agricoltura sociale, intesa nel senso più esteso del termine. “Le aree rurali del nostro territorio — conferma il presidente di Coldiretti Como Lecco, Fortunato Trezzi — sono pronte a fare il loro meglio in questa lotta di civiltà, mettendo a disposizione strutture e competenze. Per noi agricoltori di Coldiretti, infatti, il welfare è storicamente sempre stato anche un fatto di mutua assistenza, basti pensare alla proverbiale solidarietà contadina. La Carta del Lario, è per noi un ennesimo passo avanti nella direzione di un’agricoltura e di un’imprenditoria agricola capace non solo di generare reddito, ma che è anche e soprattutto bene comune per la collettività fatto di tutela ambientale, di difesa della salute, di qualità della vita e di valorizzazione della persona”.
Il documento, in sintesi — spiega l’associazione degli agricoltori —, prevederà una serie di punti attorno ai quali riunificare bisogni, identità, tutele ed istanze di libertà per tutti i cittadini, indipendentemente dalle loro abilità. Perché, proprio questo — prosegue Coldiretti — si trova il valore del lavoro, non solo come fonte di reddito individuale, ma anche come elemento fondante di una società inclusiva; più giusta, più coesa e più sostenibile.
L’agricoltura sociale è la punta più avanzata di quella multifunzionalità che Coldiretti ha fortemente sostenuto, volta a costruire un ponte tra le imprese agricole e i cittadini,  per conciliare tra loro temi quali sviluppo economico, sostenibilità sociale e ambientale. “Non dimentichiamo che l’agricoltura sociale — conclude il leader degli agricoltori lariani, Trezzi — è un importante viatico tra imprese e territorio, valorizzando quest’ultimo e contribuendo al suo sviluppo. Questa nuova e moderna forma di agricoltura, inoltre, contribuisce ad un tanto auspicato miglioramento della competitività imprenditoriale, concretizzandosi nella possibilità di valorizzare ulteriormente strutture, competenze e processi già presenti nelle aziende delle nostre campagne”.

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