13 Giugno 2017
Pioggia in calo: -35% a Lecco, -29% a Como in 4 anni

Piove sempre meno sul Lario. È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti provinciale su dati Ucea, che stima come negli ultimi 4 anni nelle province di Como e Lecco il livello medio di precipitazioni sia calato drasticamente. Nel comasco, tale decremento si attesta attorno al 29%, mentre nel lecchese addirittura il calo registrato è del 35%. «Dati che non possono far altro che destare preoccupazione, questi — spiega il Presidente della Coldiretti Como-Lecco Fortunato Trezzi —. Negli ultimi anni si registra un vero e proprio problema siccità che ha colpito anche i nostri territori, notoriamente tra i più piovosi d’Italia. I danni recati all’agricoltura da questa mancanza di acqua si sono fatti sentire già negli anni passati, e se la situazione non dovesse migliorare potrebbe replicarsi anche quest’estate. Mettendo così a rischio la produzione di ortaggi e di frutta, ma anche quella di fieno per l’alimentazione degli animali per la produzione di latte per i grandi formaggi tipici del territorio come il Taleggio Dop».
La situazione peggiore si registra nella provincia di Lecco, spiega la Coldiretti lariana, dove si è passati dai 1066,6 millimetri di pioggia del 2013, ai 692,8 del 2016. Nel comasco, invece, l’anno scorso sono caduti 707,9 millimetri, contro i 996,3 di quattro anni prima. Nel 2015, invece, si è registrato l’anno peggiore dell’ultimo quadrienno con solo 633,2 millimetri di pioggia caduta a Como, e i 622,3 millimetri a Lecco.
La situazione delle nostre zone — racconta Coldiretti — ricalca quella del Paese, che sta vivendo la primavera più asciutta dal 1800. L’allarme siccità degli ultimi giorni, in Italia, vede nelle città e nelle campagne un livello di precipitazioni inferiori di quasi del 50% rispetto al periodo di riferimento, arrivato dopo un inverno particolarmente asciutto con un deficit idrico del 48%. Gli agricoltori sono già impegnati a fare la propria parte – sottolinea Coldiretti – per promuovere l'uso razionale dell'acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l'innovazione con colture meno idro-esigenti. Ma – continua Coldiretti – non deve essere dimenticato che l’acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio e la competitività dell’intero settore alimentare. Di fronte alla tropicalizzazione del clima – sostiene Coldiretti – se vogliamo continuare a mantenere l’agricoltura di qualità, dobbiamo organizzarci per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi con interventi strutturali che non possono essere più rimandati. Occorrono – conclude Coldiretti – interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, creando bacini aziendali e utilizzando le ex cave e le casse di espansione dei fiumi per raccogliere acqua.

 

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