1 Ottobre 2017
La “rastrello terapia” comasca protagonista al Villaggio Coldiretti

Tra gli antichi mestieri contadini protagonisti oggi al Villaggio della Coldiretti, per la vigilia della Festa dei nonni, anche la “rastrello terapia” illustrata da Mario Villa, pensionato di Asso (CO). Dall’ascia per spaccare la legna al fiasco da scuotere per fare il burro, passando dall’uncinetto antri stress fino all’intreccio delle foglie di mais per allenare le mani e le dita, i “nonni atleti” della regione Lombardia si sono ritrovati all’ombra del Castello Sforzesco per illustrare i segreti del “fitness agricolo” della terza età. «I rastrelli li faccio da sempre, da quando sono piccolo. Ci vuole manualità per creare un oggetto ben fatto, la stessa manualità che ho imparato da mio padre, e lui dal suo» racconta Villa, mentre costruisce il suo strumento capace di «tenere in allenamento precisione e riflessi».
Il rastrello di legno è uno strumento della tradizione artigiana dei contadini, ormai sostituito da quelli di plastica — prosegue l’associazione degli agricoltori —. Il manico veniva generalmente fatto con legno di nocciolo, perché unisce le qualità di leggerezza e resistenza — illustra la Coldiretti Como Lecco—, la barra per la rastrelliera solitamente veniva fatta in legno di frassino per una lunga duratura nel tempo e, infine, i dentini venivano realizzati con il corniolo, che per la sua durezza era impiegato anche per fare gli aratri di legno. «Sono oggetti che una volta si facevano quando pioveva o nevicava e non si poteva lavorare la terra — spiega il signor Villa —. Creavamo strumenti nuovi, o ne riparavamo di vecchi. Avevo un vicino di casa che addirittura faceva le “scarpe” per i buoi, visto che gli animali un tempo ci aiutavano con il lavoro della campagna, noi gli restituivamo il favore con questi strumenti».
I “nonni atleti” lombardi al Villaggio Coldiretti sono arrivati solo dal Comasco — prosegue Coldiretti —, ma anche dal Bresciano come Giacomo Usardi (lo spaccalegna), Emma Bettoni (la shaker del latte con il tradizionale fiasco in vetro), Maria Sangregorio (la regina dell’uncinetto), e Maria Rosa Tengattini (la nonna delle borse fatte con le foglie del mais), mentre il re dell’orto è Giovanni Magni del Milanese che insegna ai bambini come organizzare le piante e metterle a dimora. 
Secondo uno studio svedese — spiega Coldiretti —, fare l’orto, zappare e seminare la terra è l’ideale per gli over 60 poiché riduce di quasi un terzo il rischio di morte, diminuendo del 27% la probabilità di incorrere in attacchi cardiaci o ictus. Questi lavori manuali – conclude Coldiretti — aiutano ad allenare il corpo e la mente. E,  insieme alla dieta mediterranea ha permesso all’Italia di scalare la classifica di lunga vita con gli ultracentenari che in 10 anni sono passati da 10mila a oltre 17mila, con un aumento del 70 per cento. Gli italiani hanno raggiunto così livelli record di longevità con 80,3 anni per gli uomini e 85,2 anni per le donne.

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